Musicus Concentus in collaborazione con The Cage
presenta
Nada
sabato 6 aprile, ore 22:00
The Cage, Livorno
Nata a Livorno, Nada debutta al Festival di Sanremo 1969, appena quindicenne, con Ma che freddo fa. Seguono poi altri grandi successi come Il cuore è uno zingaro, con cui Nada vince Sanremo 1971, e Re di denari, con cui l’anno dopo ottiene il terzo posto. A 18 anni si avvicina alla canzone d’autore iniziando a collaborare con giovani cantautori allora sconosciuti come Riccardo Cocciante, Claudio Baglioni, Antonello Venditti.
Seguiranno poi l’esperienza con Piero Ciampi, il grande successo di Amore disperato, le partecipazioni a Sanremo, il tour con gli Zen Circus e tanti tanti album.
Nel 2019 cadono i 50 anni di carriera di Nada, festeggiati dal nuovo disco di inediti È un momento difficile, tesoro uscito il 18 gennaio e che vede il ritorno alla produzione di John Parish (produttore di PJ Harvey, Afterhours ed altri).
Nada parla così del suo nuovo album:
Ho sempre provato attraverso i miei dischi e i miei libri a cercare di raccontare quello che sento e avverto, sia dentro che fuori di me. È esattamente da questa disposizione d’animo che è nato “È un momento difficile, tesoro”.
“È un momento difficile, tesoro”, un’espressione che esprime un malessere ma mi fa sorridere, è sicuramente appropriata a questo disco, al mio sentire, al mio chiedermi se con queste canzoni sono effettivamente riuscita a descrivere bene frammenti di vita e stati d’animo, tanto da riuscire a sintetizzare in un’unica idea le emozioni e i pensieri che in questo ultimo periodo mi hanno profondamente coinvolta.
“È un momento difficile, tesoro”, dieci canzoni nate negli abissi del mio nero profondo, per poi misteriosamente raggiungere i colori e la leggerezza del pensiero, finalmente libero di andare dove portano sentimento e ragione che si uniscono per diventare tutt’uno. Anema e core, avrebbe detto il mio grande amico Fausto Mesolella, a cui dedico le parole di questa opera.
Registrare ancora con John Parish è stato l’avverarsi di un desiderio che nutrivo dall’ultima volta che avevamo suonato insieme; con amicizia e qualche mail si è trasformato infine in una bellissima realtà. Ho passato con lui più di un mese in uno studio di registrazione a Bristol, il Playpen, con Marco “Quercia” Tagliola, grande ingegnere del suono, e con amici e musicisti di tutto il mondo che giravano lì intorno. È passato Howe Gelb con cui abbiamo bevuto birra, poi Pete Judge dei Portishead con cui abbiamo bevuto altra birra e che ha suonato la tromba in tre canzoni. E altri amici e amiche.
Non mi è mai capitato in tanti anni di finire un disco e di essere fino in fondo soddisfatta. Oggi lo sono e questa soddisfazione mi rende felice. Questo disco, che forse non è affatto divertente, rende felici.
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